L’orto de casa, “Ora et Labora”
L’orto de casa e “Ora et Labora” sono frasi ben legate tra loro per descrivere la località di Correzzola. Un comune che si trova a sud-est di Padova, nella Saccisica il territorio che lambisce l’area valliva della laguna sud di Venezia, la incontriamo anche percorrendo gli argini del fiume Bacchiglione andando verso Chioggia da Padova, nella pista ciclabile che ho chiamato “Ciclovia degli Aviatori”, perché il tracciato parte e passa nei luoghi che ricordano i primi voli effettuati con aeromobili in Italia compresi quelli del pioniere Leonino da Zara. Ha sorvolata sicuramente questi posti con il suo velivolo, circa 100 anni fa, per l’ardente desiderio di vedere il mare, dal cielo.
Read MoreUn fia’
“Un fia’!” sta a significare il tempo di “un respiro”, poche lettere, però da sempre dette come unità di misura, un modo di dire una affermazione e a volte un imperativo. “Un fia’!” vuol dire un poco. Quanto? Un poco, non importa quanto, un po’ è un poco e basta, di seguito cercherò di spiegarlo elencando una serie di circostanze, piccoli episodi dove viene usato, temendo di non presentarli tutti.
Read MoreCase, casoni, casini veneziani
Un articolo che si collega agli altri scritti in questo sito, basta andare a vedere tutte le notizie sulla nascita di Venezia; uno sparuto gruppo di casupole chiamati “casoni” costruiti con dei materiali presi direttamente dal luogo dove vivevano questi pescatori di valle, legno, argilla e canne palustri, mentre nel loro interno piuttosto misero il legno era il prodotto essenziale usato per l’arredamento a parte il focolare costruito in argilla cotta (oggi nella laguna si trovano alcuni casoni restaurati, da visitare se sono aperti come quelli del passo della Fogolana in località Conche di Codevigo).
Read MoreCiclovia degli aviatori 2 tappa
Dopo una buona pausa nel piccolo paese di Bovolenta finalmente riprendiamo il nostro viaggio in bicicletta sul tracciato I2 ma che noi abbiamo rinominato Ciclovia degli Aviatori seguendo con diligenza il fiume Bacchiglione e per poterlo fare in modo più agevole scegliamo la riva sinistra anche se è un percorso da fare assieme alle auto, solo per un certo tratto fino a Pontelongo e poi a Correzzola nella zona sud di Padova.
Read MoreLa stagione dell’abbondanza
Un’estate straordinaria dalle condizioni climatiche eccezionali ha dato abbondanti di frutti, un clima assolato e seppure caldo permesso di vivere la piena libertà all’aria aperta e girando in bicicletta sugli argini che circondano il nostro territorio abbiamo incontrato tante persone, di tutte le età e spesso sudati per lo sforzo di pedalare ma anche liberi di assaporare la bellezza della libertà che si vive quando non si è costretti a vivere dentro casa. Alcuni lavoravano nel campo o negli orti uomini e donne molto indaffarati per irrorare d’acqua le piantine piccole o per raccogliere i frutti maturi, a volte danzavano tra le file di piante sia di pomodori che di melanzane o peperoni. In alcuni incontri abbiamo notato dei vistosi cappelli di paglia che coprivano il capo per proteggerlo dalle insolazioni ma anche per dare un tocco di magica atmosfera retrò proprio come quella che stiamo cercando nelle nostre ricerche fotografiche.
Infatti con la fantasia siamo tornati ad immaginare questo periodo estivo di alcuni decenni fa, con tutti i lavori che si facevano in quel tempo, la moltitudine di uomini e ragazzi impegnati durante la mietitura del grano che divisi per file e con le falci in mano tagliavano le spighe mature e poi le riunivano in fasci “e crosete” accavallati uno sopra l’altro, dietro a loro il carro trainato dai buoi e più tardi negli anni tirato dal trattore Landini mosso a passo d’uomo per consentire ad altri di caricarlo dei fasci di spighe di grano. Poi piano piano tutti ritornavano nella corte per preparare il grande mucchio “el cavajon” e di lì a pochi giorni dovevano essere frantumate dalla trebbia per ottenere il frumento, la macchina giungeva in corte dopo avere trebbiato in altre corti delle fattorie vicine (le casone), ed era una festa per tutti guardando l’abbondanza di chicchi suddivisi in sacchi di iuta e consegnati alle altre famiglie che poi li mettevano nel granaio e dal grano macinato ricavavano la farina, da adoperare in cucina nelle diverse ricette per il pane, i dolci, la pasta o per friggere.
Read MoreAmicizie e amori al tempo del filò
Alla fine del Settecento si assiste al tramonto della Repubblica Serenissima dopo la conquista da parte di Napoleone, a Venezia il potere politico viene assegnato ai cittadini completamente incapaci fanno solo disordine, i nobili erano già andati via nelle loro ville di campagna a continuare la loro vita di sempre. Con questo clima nasce la Repubblica Cisalpina guidata prima dalla Francia e poi dall’Impero d’Austria, si vive con un velato potere dato al popolo ma velato di imperialismo. Parte dell’Italia non rimane a guardare e i Savoia, al grido di “Italia o morte” partono alla conquista per riunificarla.
Questi eventi erano solo illusione di un cambiamento, per la popolazione che si ritrovò più oberata di tasse di prima, sempre più povera, costretta a fuggire per cercare un altro sostentamento in luoghi a volte molto lontani, nella terra argentina o nelle grandissime fattorie brasiliane. I veneti rimasti sotto il dominio austriaco subirono tra l’altro la confisca dei molti beni che erano di proprietà degli ordini religiosi poi assegnati ad altre famiglie nobili e si sa che non conoscevano la lunga storia della Serenissima la quale coltivava i terreni e li controllava con l’aiuto delle comunità monastiche, al contrario dei nuovi arrivati che estranei ad ogni situazione sceglievano solo il loro profitto a volte oltre misura, così alcuni terreni lasciati all’incuria e agli eventi atmosferici ritornarono ad essere paludosi.
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