Si quaeris miracula
SI QUAERIS MIRACULA, SE CERCHI I MIRACOLI, sono le prime parole di una antichissima preghiera rivolta a sant’Antonio da Padova. Già in altri articoli ho scritto la storia di Fernando da Lisbona, un giovane che poi decise, per vocazione, di farsi monaco, prima con gli Agostiniani e poi “frate” con i “minimi” di frate Francesco di Assisi. Prese il nome di Antonio e visse una vita intensa e ricca di avvenimenti a volte prodigiosi che credo molti conoscono abbastanza bene.
Fu un grande predicatore, tanto da attirare molta gente ai suoi sermoni, percorse molte strade dell’Italia del centro-nord per poi arrivare nel territorio padovano che a quel tempo era dominato da un crudele “signore”, Ezzelino da Romano. Aveva sottomesso con ferocia i suoi sudditi usando tutti i mezzi con polso duro e violento e chi non seguiva le sue leggi veniva carcerato o ucciso. Antonio provò a fronteggiarlo ma senza successo perciò le persone avevano perso ogni speranza di vita dignitosa, costrette a subirne le sue continue provocazioni.
Nonostante ciò e pur nella palese difficoltà molte persone seguivano Antonio, le sue parole e ne facevano tesoro coinvolti certamente dai suoi prodigi che avevano del miracoloso raccontati e divulgati quasi in tempo reale da un passa parola continuo che lo resero così famoso da abbinare al nome di Antonio quello di “Santo”. La storia infatti ci ha insegnato che queste sue doti “magiche” potevano risollevare, quando si era caduti, rianimare quando si era moribondi, incoraggiare quando si aveva perduto la speranza.
Quando l’umile Antonio morì alle porte di Padova, lungo tutto il tragitto della salma fino a Padova, due ali di folla si riunirono per l’ultimo saluto e sconcertati ma allo stesso tempo animati da grande fervore pretesero l’immediata santificazione del frate che avvenne di lì a poco, un mese e mezzo dopo la data della sua sepoltura. E Antonio continuò a far miracoli, da chi lo invocava con fede, anche dopo la morte e sono migliaia tanto che ben presto aveva perso il suo nome ed era diventato “il Santo dei miracoli”. Ancora oggi la Basilica di Padova non porta il suo nome ma è conosciuta come la Basilica del Santo ed è frequentata da migliaia di persone di ogni provenienza del mondo che si fermano alla sua tomba per chiedere ogni sorta di conforto e aiuto. Di certo attraverso la sua grazia continuano a succedere degli eventi che si possono dire miracolosi perché fino a poco tempo prima di difficile risoluzione.
Anche a me è capitata una circostanza da definirsi straordinaria che partiva da una diagnosi medica molto difficile e complicata ma poi ha trovato una soluzione inaspettata, “miracolosa” appunto dopo che avevo chiesto la sua intercessione.
Sarà per questo che oggi, forse stupito da avvenimenti piuttosto drammatici, mi è risuonata dentro alla testa una antica preghiera che sentivo recitare dalle persone in casa quando ormai sembrava di aver toccato il fondo ed era così difficile rialzarsi. Eccola sia in latino che era la lingua conosciuta anticamente e poi in italiano in modo da facilitare la lettura. In Latino:
Si quæris miracula
mors, error, calamitas,
dæmon, lepra fugiunt,
ægri surgunt sani.
Cedunt mare, vincula,
membra, resque perditas
petunt, et accipiunt
juvenes, et cani.
Pereunt pericula,
cessat et necessitas;
narrent hi, qui sentiunt,
dicant Paduani.
Cedunt mare, vincula,
membra, resque perditas
petunt, et accipiunt
juvenes, et cani.
Glória Patri et Filio
et Spíritui Sancto.
Sicut erat in princípio,
et nunc et semper
et in sæcula sæcolorum.
Cedunt mare, vincula,
membra, resque perditas
petunt, et accipiunt
juvenes, et cani.
La versione italiana:
Se tu cerchi i miracoli
la morte, l’errore, le disgrazie,
il demonio e la lebbra fuggono,
i malati si rialzano sani.
Si placa il mare, cadono le catene;
le membra sono risanate;
i giovani e i vecchi cercano
e ritrovano le cose perdute.
Svaniscono i pericoli,
e cessano le miserie,
lo dicano coloro che l’hanno provato,
specialmente i Padovani.
Si placa il mare, cadono le catene;
le membra sono risanate;
i giovani e i vecchi cercano
e ritrovano le cose perdute.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Com’era in principio
ora e sempre nei secoli.
Si placa il mare, cadono le catene;
le membra sono risanate;
i giovani e i vecchi cercano
e ritrovano le cose perdute.
Le foto appartengono alle collezioni di Paolo Nequinio e Anna Volpin