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Un bel ricordo pieno di sorprese

Posted by on Mag 26, 2022 in Diario, gite, storie paesane | 0 comments

A volte un ricordo spalanca alla curiosità e ti fa allargare lo sguardo a delle incredibili sorprese come in questo racconto. A metà degli anni settanta con un gruppo di amici decidiamo di fare una scampagnata sui Colli Euganei, una meta piuttosto consueta e spesso frequentata sia per la bellezza di percorrerli in bicicletta, partendo dalla pianura e proprio da un paese del Conselvano, sia per la possibilità di misurarsi nelle imprese sulle salite e discese in gare di resistenza e velocità. Appena giunti ai piedi dei Colli uno di noi ci invita a raggiungere una casa dove alloggiano dei parenti per un breve saluto. Così non è stato perché sua zia ci accolse con animata e affettuosa gioia, era anche attenta alla cottura del pane e voleva farcelo assaggiare assieme ad alcune fette di salame, occorreva attendere alcuni minuti così ci consigliò di salutare le sue figlie che avevano trascorso la notte in un capanno di fortuna e sistemato sul pendio del colle dietro casa. Siamo corsi verso questo posto passando per un grande prato pieno di fiori e senza far rumore abbiamo raggiunto questa piccola dimora dove si sentivano delle risate e delle frasi che le due ragazzine si scambiavano, con cautela ci siamo avvicinati e poi le abbiamo salutate senza nascondere timore e imbarazzo, ci sembrava di aver distratto la loro intimità e così poco dopo frettolosamente siamo scesi fino alla casa dove ci aspettavano i panini di salame e pure una bella fetta di dolce. Tutti felici abbiamo ringraziato la zia e divorato quelle bontà, poi via di corsa per riprendere la nostra gita pedalando verso Arquà Petrarca.

In questi giorni ho ripensato a questo momento e ho voluto ricomporlo ma una bella sorpresa mi si stava aprendo sotto gli occhi.

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Fritto, frittate, frittelle

Posted by on Mag 15, 2015 in Ricette del Dogado | 0 comments

La città di Venezia sin dalla sua fondazione ha basato la sua economia sui commerci con il mondo orientale diventando un grande polo artistico e culturale in costante osservazione da tutta Europa e molto spesso le corti italiane e straniere ne imitarono la genesi trasferendone molti aspetti sia politici che organizzativi, oltre ad esserne essa stessa contaminata dalla presenza costante di commercianti che provenivano dalle corti estere. basti pensare alla cucina che piano piano si evolveva quando prendeva spunti dalle ricette che provenivano da Costantinopoli o da Ragusa, dalla Morea o da Cipro, così pure da Creata o da Antiochia, solo per citare alcuni luoghi importanti frequentati dai mercanti veneziani. I banchetti veneziani si arricchirono di nuove specialità, i gusti si moltiplicarono e si mescolavano assieme alla scoperta di ingredienti che si trovavano esclusivamente nei mercati orientali, basti ricordare le spezie o i procedimenti per realizzare alcuni piatti che ancora oggi siamo in grado di assaporare.

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Piero e la fisarmonica

Posted by on Ago 12, 2014 in Diario, la corte | 0 comments

L’estate vuol dire, il sole caldo, l’afa, il lavoro continuo sui campi a raccogliere il fieno, le “bietole” e poi tutti gli altri lavori che richiedevano molta attenzione, l’orto, la stalla, la cantina da preparare per la prossima vendemmia, il pollaio, la porcilaia, la vigna che doveva essere sfrondata per far passare più luce possibile, il granaio che doveva essere preparato per il granoturco, i campi di barbabietole da estirpare per essere consegnate al zuccherificio, mai un attimo di pace, di tranquillità, fin quando il sole tramontava e piuttosto stanchi si cenava mangiando pollo arrosto con polenta, sempre presente sulle tavole di una volta, qualche pomodoro tagliato e condito, se andava bene una zuppa di verdure o cereali.

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