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foto, lettere, diari, poesie, racconti, ricette

Il pastore Edoardo

Posted by on Gen 5, 2016 in Diario, la cucina, storie paesane | 0 comments

Mi sembra di averlo già scritto ma mi piace ripeterlo: “sono nato in una casa che aveva anche una osteria e a fianco un piccolo negozio di generi alimentari, si trovava in un borgo della campagna del conselvano”, poco distante c’era una chiesa curata da un prete semplice e modesto ma pieno di inventiva e di fronte alla chiesa in una piccola, ma proprio piccola costruzione c’erano le scuole elementari (a quel tempo si chiamavano così) e ho iniziato a frequentarle all’età di sei anni in una classe mista, assieme a quelli del secondo anno. 

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La neve

Posted by on Mar 6, 2015 in Diario, La casa, la corte, Le camere, le camere dei figli | 0 comments

Se ci capita di ascoltare dei vecchi racconti e si discute di tempo (meteorologico), allora ci si trova daccordo nel dire che una volta era tutto molto diverso, perché l’inverno era inverno e così pure le altre stagioni.

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L’ultimo dell’anno

Posted by on Gen 2, 2015 in Diario, il tinello, La casa | 0 comments

Sono nato in una casa che si trovava nella bassa padovana vicino alla cittadina di Conselve, (mi piace ripeterlo), dove c’era una osteria e un negozio di generi alimentari e ci sono rimasto fino all’età di 7 anni, poi con la famiglia abbiamo traslocato nella casa dei nonni paterni in un paese Ronchi sempre nella bassa padovana vicino a Casalserugo. Non cambiò molto perché anche qua c’era un negozio di “casoin“, “generi alimentari“, più che altro si vendeva di tutto, a parte le stoffe, ed era gestito da mia nonna e da una zia che di nome faceva Agnese anche se il suo primo nome era Giulia.

Questa era la casa “vecchia” quella costruita da mio nonno nei primi anni del Novecento; si dedicava alla conduzione dei campi e la zia che aiutava la nonna era prossima alle nozze e la nonna ormai vicina all’età della pensione intravedeva la imminente chiusura del negozio e mio papà decise di subentrare nella sua conduzione, questo trasloco io non lo ricordo molto bene ma mi rimase dentro tanta tristezza perché mi distaccavo dai miei cugini, unici compagni di giochi e scorribande.

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