il casone
Il casone era spesso presente nelle campagne della terra veneta; costruito per necessità, era la casa dei braccianti che lavoravano i terreni dei padroni, col pavimento di terra battuta, pochissime stanze, essenziali, il tetto di paglia recuperata da lavorazioni precedenti fatte nei campi. All’interno della casa un focolare usato per cuocere e scaldarsi nelle stagioni fredde. Il soffitto di travi annerite dal fumo sia del focolare che dai pochi lumi ad olio appesi con una catennella e inchiodati ad uno di essi.
Una vasca di pietra usata come lavello per pulire le poche stoviglie e lavarsi dopo il lavoro, si usava l’acqua tirata su dal pozzo scavato poco distante dal casone, se andava bene, oppure in quello della casa vicina o all’incrocio della contrada. Si partiva coi secchi vuoti, di ferro zincato e si tornava con gli stessi quasi pieni dato che durante il cammino qualche buona dose cadeva a terra. Le ragazzine avevano spesso questo compito perché aiutavano in casa per le faccende domestiche. E poi il pozzo era un luogo usato per gli appuntamenti dove si incontravano le amiche o qualche scansafatiche di turno. L’acqua fresca appena tirata su rigenerava e poi non si misurava come succeedeva a casa perché serviva agli uomini che la consumavano per bere e lavarsi quando rientravano dai campi. Con l’acqua appenna tirata su dal pozzo si poteva rinfrescare la pelle sudata e nascoste dalle frasche che lo circondava ci si spogliava senza pudore, in libertà e si poteva lavare il corpo di giovani ragazze e poi donne, si faceva scorrere sul corpo strofinandolo un poco e lo sporco andava via ed anche l’odore forte della fuligine.
Al rientro, il tempo dilungato per il trasporto del prezioso liquido, voleva dire che qualcosa era successo e soprattutto le madri se vedevano le mani, le braccia e il viso pulito allora era tutto più chiaro. Spesso c’era complicità tra loro ma a volte se anche le gambe mostravano il loro candore allora succedeva il finimomdo. Erano i tempi della moralità gridata dai pulpiti delle chiese che incuteva sempre un certo spauracchio. E tutto tornava normale ma se qualcuno di questi ragazzetti gironzolava vicino al casone allora i guai aumentavano finché le cose non si chiarivano scegliendo per la discussione il luogo più intimo del casone.