Il pastore Edoardo
Mi sembra di averlo già scritto ma mi piace ripeterlo: “sono nato in una casa che aveva anche una osteria e a fianco un piccolo negozio di generi alimentari, si trovava in un borgo della campagna del conselvano”, poco distante c’era una chiesa curata da un prete semplice e modesto ma pieno di inventiva e di fronte alla chiesa in una piccola, ma proprio piccola costruzione c’erano le scuole elementari (a quel tempo si chiamavano così) e ho iniziato a frequentarle all’età di sei anni in una classe mista, assieme a quelli del secondo anno.
Read MoreBati marso – Batti marzo
Il tempo atmosferico segna le stagioni e in alcuni periodi della storia umana non sbagliava mai, tutto era molto preciso tanto che ad ogni equinozio o solstizio coincideva con l’inizio dell’inverno o della primavera, così anche con l’estate e l’autunno. La natura inviava i suoi segnali molto chiari che si potevano osservare nei campi: quando faceva freddo, la terra ghiacciava, cadeva la neve, l’erba e le piante si riempivano di ricami argento fatti dalla brina si diceva siamo in inverno; quando tutti questi fenomeni iniziavano a sparire e l’erba ripartiva rigogliosa, sui rami ricomparivano le grosse gemme e iniziavano a sbocciare i fiori sulle piante da frutto così come i campi si ricoprivano di fiori: margherite, ranuncoli, tarassachi, malva, non ti scordar di me, viole qualche campanula, allora si capiva che l’aria diventava mite e così iniziava la primavera. Ai giorni nostri è ricorrente la frase che “sono sparite le stagioni, non esistono più le mezze stagioni, sono in atto dei cambiamenti che hanno rivoluzionato l’atmosfera con conseguenze a volte catastrofiche”.
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