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foto, lettere, diari, poesie, racconti, ricette

Grazie EXPO

Posted by on Ago 23, 2015 in Diario, viaggi, Visti da vicino e da lontano | 2 comments

All’inizio c’è stata parecchia esitazione perché mancavano le condizioni per andare all’EXPO, poi le circostanze sono cambiate e così abbiamo potuto preparare e affrontare il viaggio. Lo abbiamo pensato come un pellegrinaggio delle emozioni e la prima scelta condivisa in pieno è stata quella di raggiungere Milano e poi il luogo dove si alloggiava percorrendo le strade con la segnaletica blu, le strade statali per capirci. Come dei moderni pellegrini pronti a raggiungere una località disponendo di una cartina stradale piuttosto datata, il senso di orientamento, dei consigli raccolti lungo il percorso e il tempo, da gestire senza particolari apprensioni. L’obbiettivo era quello di arrivare alla casa che ci ospitava, visitare l’EXPO e alla fine ritornare ai nostri paesi nel Veneto senza avere percorso le strade veloci, costruite per l’uomo che non ha mai tempo.

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Che monada – che sciocchezza

Posted by on Giu 26, 2014 in Diario, storie paesane | 0 comments

Tra pochi giorni si festeggiano due santi tra i più importanti della cultura cristiana san Pietro e san Paolo. Delle loro storie vi lascio ricercare nella rete tutto quanto è di più utile ad informarsi mentre qui mi dilungo solamente sulla frase del titolo perché si dice che questa frase sia stata spesso ricorrente nella bocca dell’apostolo Pietro e per scoprirlo basta leggere qua e la tra i vangeli.

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La bicicletta

Posted by on Feb 21, 2014 in Diario, gite, pellegrinaggi, storie paesane | 0 comments

La bicicletta non è mai stata solo un mezzo di svago o passatempo come viene usata oggi da molti appassionati e realizzata con le migliori tecniche e materiali per renderla leggera e performante, alcuni modelli si possono usare su ogni superficie stradale. Un tempo veniva usata molto spesso per spostarsi per andare al lavoro vista la carenza di altri mezzi di trasporto ed era fatta di ferro aveva pneumatici di gomma piena, usava dei freni a bacchetta e dei tappi per ridurre la velocità costruiti artigianalmente dal meccanico del paese, aveva un lumino per illuminare la strada di notte che usava del liquido infiammabile, una sella di cuoio resistente e delle molle per attutire le frequenti buche del pavimento stradale. La robusta catena veniva oliata con del grasso per non farla cigolare ed era senza alcuna protezione così costringeva il ciclista ad alzare i pantaloni per non sporcarli di unto tanto che ad un certo punto sono diventati di uso comune soprattutto dai militari che per lo stesso scopo non si sporcavano di fango durante le trasferte, inoltre questo modello “sport o alla zuava” permetteva di non impigliare la stoffa del pantalone tra le maglie della catena, lacerandola.

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