El torototea
A volte mi piace ricordare quel periodo della mia infanzia che ho vissuto nell’osteria ed anche nella bottega di “casoin”. Molte persone li hanno frequentati ed in certi casi, secondo le circostanze erano particolari e uno di questi aveva un nomignolo “el torototea”, del suo vero nome non serbo memoria ma quando faceva la sua apparizione in osteria subito era circondato dai presenti e lo volevano al loro tavolo perché in cambio di un bicchiere di vino riportava le ultime notizie, vere o inventate, dei paesi vicini; forse le aveva lette sul giornale trovato dal barbiere o durante il giorno di mercato e abbinava una spiccata memoria ad una buona sintesi tanto che da una piccola vicenda ne ricavava una notizia vera o verosimile. Lo si poteva definire un cantastorie anche che era parecchio stonato, ma finiva sempre le sue storie dicendo “el torototea, torototà”. Sapeva che la vita gira, gira, come una trottola, e quasi sempre tutto ricomincia dal punto di partenza e spesso le notizie sulla vita privata di certi soggetti lo stuzzicavano molto, così se le racconti ti trascinano in commenti a volte ironici, scivolosi, piccanti, che lasciavano poco all’immaginazione. Non era abituato però a far apparire le sue storie molto licenziose quasi per rispetto dei suoi protagonisti anche se potevano apparire dei suoi nemici .
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