Il pozzo
Era la fonte d’acqua per una famiglia o anche di più famiglie quindi era la fonte di vita, poteva essere stato scavato in un luogo pubblico come in un incrocio di due strade “nea crosara”, o sul lato di una “caresà” usata come un passaggio di rispetto creato in mezzo ai campi per far passare gli animali da condurre al pascolo o i carri pieni di merci, derrate agricole raccolte nei mesi più temperati. Era un punto di ritrovo tra l’andirivieni dal lavoro dei campi infatti le mandrie si fermavano al pozzo per dissetarsi, usato anche per rinfrescarsi quando faceva molto caldo e poi serviva per innaffiare le verdure dell’orto ed anche i fiori del giardino. Lo potevi trovare anche vicino alla casa o nel mezzo di un cortile e la scelta seguiva la falda d’acqua che passava sotto nella profondità del terreno dove in quel dato punto si procedeva allo scavo. E chi lo stabiliva aveva una dovuta esperienza in questo tipo di scavi, uomini che sapevano usare alcuni strumenti a dir poco empirici come la verga o il pendolo, che mio nonno usava per individuare il luogo esatto della falda e mi hanno confermato che non sbagliava quando si trattava di trovare una buona fonte di acqua e la garantiva pure nei periodi di siccità, in questo caso però se scarseggiava veniva controllata, razionata, così da evitare la sua mancanza seguendo un regolamento utile per tutti.
Si poteva trovare anche vicino alla casa o nel mezzo di un cortile perché la scelta, doveva seguire la falda dell’acqua che passava sotto nel terreno e in quel punto si procedeva allo scavo. Esistevano persone che usando degli strumenti un poco empirici la individuavano, tipo la verga o il pendolo, mio nonno era uno di questi e quando l’acqua abbondava allora si poteva usare senza timore, però se arrivava la siccità e scarseggiava allora era controllata e razionata seguendo un regolamento non scritto ma utile a tutti.
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