La notte di san Giovanni
Questo articolo nasce un poco scomposto a causa della tante notizie raccolte e che non sono riuscito a riordinare anche se sapevo di dover scrivere qualcosa del periodo più ricco dell’anno astronomico “il solstizio d’estate“. Per la vita nelle campagne erano tanti i lavori che si dovevano fare in questi giorni così importanti; c’era la mietitura del grano e dell’orzo, i fuselli di spighe venivano falciati tra queste date importanti: il 21 giugno inizio d’estate, il 24 giugno la natività di san Giovanni Battista e il 29 giugno festa dei santi Pietro e Paolo, allora si diceva “a san Giovan col pugno in man“, per indicare le spighe in pugno così ricche e secche già abili alla macina per produrre la buona farina per fare il pane e le focacce. Uomini col falcetto “le sesole” e organizzati in file precise che dovevano tagliarle e raccoglierle in fasci per poi formare dei mucchi di sette le “crosete“, dietro a loro i carri con i buoi legati al timone quattro per carro e altri due uomini ai lati del carro con la forca che lo caricavano di fasci di spighe, a passo lento ma a volte le bestie si fermavano.
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