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Il cambio di stagione

Posted by on Giu 18, 2016 in Diario, La casa, la corte | 0 comments

Quando arrivava la bella stagione e le temperature cambiavano sensibilmente, in tutte le case si assisteva alla grande frenesia di questo cambio di stagione. “El cambio de stajon” voleva dire disfarsi di tutti gli indumenti usati durante l’inverno e tirar fuori dai bauli adagiati sugli angoli delle stanze o negli stanzoni enormi del sottotetto chiamati solitamente i granai, “el granaro”, perché luogo adatto alla conservazione delle granaglie raccolte durante la mietitura, sempre ben controllato dai gatti intenti a distruggere i topi che si annidavano, sia cacciandoli che facendoli fuggire lontano.

Dalle soffitte si tiravano fuori i capi più leggeri, di cotone o di canapa, adatti al clima più caldo dell’estate che stava arrivando e si mettevano a riposo quelli invernali fatti di lana, velluto o cotone pesante, si tiravano giù i materassi fatti di crine per sostituire quelli di lana più adatti alla stagione più fredda. Nelle case di campagna il guardaroba non era mai troppo voluminoso, al massimo si potevano scovare fuori un paio di cambi di tutto il necessario tra camice, pantaloni, canottiere, mutande, lenzuola, federe, un copriletto, degli asciugamani, pochi calzini perché si stava quasi sempre scalzi, in più c’era un completo da festa in tinte scure che poteva andare bene sia per le cerimonie religiose come qualche matrimonio anche se d’estate erano piuttosto rari perché tutti erano impegnati a lavorare o per qualche funerale e poteva anche succedere perché alla morte non interessava se molti erano impegnati in tantissimi lavori nei campi.

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La notte di san Giovanni

Posted by on Giu 23, 2014 in Diario, La casa, la corte | 0 comments

Questo articolo nasce un poco scomposto a causa della tante notizie raccolte e che non sono riuscito a riordinare anche se sapevo di dover scrivere qualcosa del periodo più ricco dell’anno astronomico “il solstizio d’estate“. Per la vita nelle campagne erano tanti i lavori che si dovevano fare in questi giorni così importanti; c’era la mietitura del grano e dell’orzo, i fuselli di spighe venivano falciati tra queste date importanti: il 21 giugno inizio d’estate, il 24 giugno la natività di san Giovanni Battista e il 29 giugno festa dei santi Pietro e Paolo, allora si diceva “a san Giovan col pugno in man“, per indicare le spighe in pugno così ricche e secche già abili alla macina per produrre la buona farina per fare il pane e le focacce. Uomini col falcetto “le sesole” e organizzati in file precise che dovevano tagliarle e raccoglierle in fasci per poi formare dei mucchi di sette le “crosete“, dietro a loro i carri con i buoi legati al timone quattro per carro e altri due uomini ai lati del carro con la forca che lo caricavano di fasci di spighe, a passo lento ma a volte le bestie si fermavano.

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