L’uva di sant’Anna
Santi Anna e Gioacchino i genitori di Maria la madre di Gesù e si ricordano il 26 luglio, alcuni paesi della terra veneta mettono in risalto più il nome di Anna che di Gioacchino e infatti sono molte le feste che si riflettono in questo nome, ma cosa c’entra il frutto della vite con questa santa.
Da noi ci dovrebbe essere la piena estate ma invece quest’anno sta facendo i capricci e quel tanto che sembra di essere in primavera, comunque sia certe uve arrivano a maturazione molto presto e producono acini bianchi molto dolci che proprio in questi giorni si possono assaporare e si possono consumare staccando i grappoli dai tralci. È un’uva precoce, e se qualcuno è riuscito a piantarla nel suo campo o podere, può fargli fare una bella presenza nella tavola di casa. Nelle famiglie di molti anni fa questo tipo di uva era una piacevole istituzione e infatti quando andavo in vacanza nella casa dei nonni, in questi giorni con soddisfazione guardavano la pergola di vite che si trovava su un angolo del portico e se trovavano il grappolo maturo lo prendevano per farmelo assaggiare, quegli acini dolci, così gustosi che riuscivano ogni volta a stupirmi, perché se nutro un certo interesse per l’uva e il vino poterli mangiare lontano dal periodo consueto creava quella novità che esaltava il palato.
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