L’idea
Alcuni anni fa, proprio come oggi, è venuta giù dal cielo tanta di quell’acqua che poi ha allagato molti paesi attorno. Fuori dalla porta di casa avevo l’acqua che copriva la strada. Mi è nata così la convinzione che questi eventi stavano tirando fuori questa mia passione: cercare delle foto e dei documenti di una volta per dargli una nuova vita.
Ho visto la gente in lacrime che gettava via quello che aveva di più caro, così ho capito che dovevo riuscire a ricomporre, nei limiti del possibile, le loro storie. Nasce così questo percorso culturale con lo scopo di trovare delle collezioni di vecchie foto, lettere, diari, racconti, poesie, ricette di una volta, che abbiamo messo nei cassetti di casa o in soffitta, fare un archivio (operazione complessa ma che serve quando si incontrano periodi storici diversi) digitale, infine ristampare i più belli per fare delle mostre, alle feste di paese dove molti possono apprezzare il lavoro, o per aggiornare la collezione perduta.
Spesso infatti ci capita di frugare nei nostri cassetti per ritrovare il legame, che può unire, le persone e le comunità, dando valore e importanza a vicende che sempre hanno scritto la nostra storia o quella di persone a noi care. Le feste in famiglia, i sacramenti, momenti di svago, incontri, ricordi duri e difficili come la guerra, con le sue esperienze terribili e dolorose, oppure gli amori, gli affetti, sia palesi che nascosti tra le poche righe di un biglietto, le lettere alla “morosa” fidanzata, al marito, al “bel soldà”, bel soldato, o al “bel toco de omo”, bel ragazzo incontrati ad un ballo o ad una sagra di paese. Vogliamo raccogliere anche gli appunti di un viaggio trascritti sia prima che dopo aver vissuto l’avventura di un incontro con altri popoli, o paesi, o luoghi molto distanti da casa.
Se frughiamo nei cassetti si ritrovano lettere d’amore, per troppo tempo celate, vecchie ricette dai sapori perduti, piccoli racconti e quasi dimenticate poesie. E tutto questo ci può far riscrivere nuove parole da dire, per farle diventare nuove storie, per sempre.
La foto dell’articolo è del 1939 e mostra un gruppo di giovani di una associazione cattolica, che si sono recati a Bassano del Grappa per fare gli esercizi spirituali. A quell’epoca era consueto fare queste esperienze, però l’Italia si stava preparando per entrare nel conflitto armato della Seconda Guerra Mondiale a fianco della Germania. Questi giovani dopo poco dovevano partire per il fronte e vivere una delle esperienze più tragiche della loro vita. Uno di loro, tuttora vivo, si ricorda la difficoltà della prigionia del campo di concentramento inglese, tra le sabbie nel deserto del nord Africa. Quel ricordo ogni tanto riaffiora come un fantasma, me lo racconta spesso e io farò altrettanto in un prossimo articolo.
Le foto arrivano dalle collezione di Rebecca Adalgisa e Emilio Nequinio.
Alcune informazioni sul blog
Per chi lo desidera e vuole mettersi in contatto con noi per chiedere informazioni, o mandarci dei manoscritti, o delle fotografie, che noi avremo la cura di archiviare e poi restituire al legittimo proprietario senza rovinarli, come stiamo facendo ora, deve seguire le indicazioni sotto riportate. Tutte le foto pubblicate, o i documenti e le poesie di altre persone, mostrano nell’articolo o al piede la provenienza. Mentre gli articoli sono scritti da persone che hanno offerto la loro disponibilità e hanno fondato il Gruppo Culturale “Il Cassetto dei Ricordi” e li scrivono dopo essersi documentati raccogliendo le necessarie informazioni da libri e riviste che sono in elenco nella bibliografia riportata alla pagina dei Contatti.
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Perché un popolo, una nazione, un paese, una comunità, una famiglia, senza la sue radici non è nessuno e senza la sua storia è un popolo, una nazione, un paese, una comunità, una famiglia, una persona, destinati all’oblio e questo noi non l’auguriamo a nessuno. Tutti siamo più ricchi quando possiamo raccontare, descrivere, far rivivere la nostra storia, pur semplice, umile, poco chiassosa, ma nostra, quante volte abbiamo sentito: “go fato na vita che se podaria scrivare un libro” e noi lo vogliamo scrivere.
Lo scopo di questo blog è anche quello di riportare tutta la nostra esperienza culturale, sia singola che collettiva, del luogo dove ci troviamo, il Veneto e prossimamente del Triveneto. Per questo ci fa piacere essere avvisati quando vengono ripresi degli articoli, o delle foto e altri documenti che trovate qui. A buon rendere che “se se vol che l’amicisia regna, bisogna che na sporta vaga e una vegna”, facile da capire ma per esteso “se si vuole che regni l’amicizia ci devono essere delle cose che vanno e delle cose che ritornano“, la “sporta” che sarebbe la borsa della spesa deve sempre essere colma di buone cose, “robe bone, anzi buonisime”, materie buone vi diamo anzi buonissime. Paolo, Alvise, Adalgisa, Anna, Giancarlo, Silvana, Lorenzo, Emilio e tutti quelli che aiutano questo blog a fare i primi passi e poi a camminare da solo.
Un bel ricordo pieno di sorprese
A volte un ricordo spalanca alla curiosità e ti fa allargare lo sguardo a delle incredibili sorprese come in questo racconto. A metà degli anni settanta con un gruppo di amici decidiamo di fare una scampagnata sui Colli Euganei, una meta piuttosto consueta e spesso frequentata sia per la bellezza di percorrerli in bicicletta, partendo dalla pianura e proprio da un paese del Conselvano, sia per la possibilità di misurarsi nelle imprese sulle salite e discese in gare di resistenza e velocità. Appena giunti ai piedi dei Colli uno...
Il Foresto
A sud del Territorio Padovano tra i fiumi Adige e Brenta esisteva una vastissima area paludosa e boschiva che si chiamava “il Foresto” partiva dal mare Adriatico e arrivava fino a Conselve (caput silve cioè fine della selva); veniva chiamato al maschile proprio per la sua natura pericolosa e autoritaria, secondo i resoconti storici, veniva stimato, apprezzato, usato, valorizzato e al tempo stesso temuto. Si presentava come una ricca riserva di piante, usate nella costruzione dei fabbricati ed anche ridotte in tavole per l’edilizia e l’arredamento, era anche una...
Il Carnevale del paese
Le feste di Carnevale sono sempre collocate alla fine di quelle del Natale e durano circa un mese, iniziano di solito Il 17 gennaio e finiscono il “Martedì grasso” il giorno prima del “Mercoledì delle Ceneri” che è l’inizio della Quaresima. Sulla loro origine ho già scritto altre volte, sul loro oblio e sulla loro riscoperta soprattutto nella città di Venezia e la “antica Repubblica Serenissima”, ho pure ben evidenziato la cronologia. Non ho mai scritto del Carnevale nei paesi, in quei piccoli borghi di campagna che volevano festeggiarlo...
Le Corti Benedettine di Correzzola
Sulle Corti Benedettine di Correzzola ho accennato in un articolo precedente. Si trovano a sudest delle provincie di Padova e Venezia ed è una vasta area che comprende Piove di sacco, il paese più importante; l’area si chiama Saccisica, si trovano nel territorio di Correzzola. Se si lo si vuole percorrere a passo lento magari in bicicletta, si possono osservare delle grandi case formate da un blocco abitativo e il restante da un portico con arcate a tutto sesto che un tempo ospitavano i granai, il fienile, la stalla...
L’orto de casa, “Ora et Labora”
L’orto de casa e “Ora et Labora” sono frasi ben legate tra loro per descrivere la località di Correzzola. Un comune che si trova a sud-est di Padova, nella Saccisica il territorio che lambisce l’area valliva della laguna sud di Venezia, la incontriamo anche percorrendo gli argini del fiume Bacchiglione andando verso Chioggia da Padova, nella pista ciclabile che ho chiamato “Ciclovia degli Aviatori”, perché il tracciato parte e passa nei luoghi che ricordano i primi voli effettuati con aeromobili in Italia compresi quelli del pioniere Leonino da Zara....
Si quaeris miracula
SI QUAERIS MIRACULA, SE CERCHI I MIRACOLI, sono le prime parole di una antichissima preghiera rivolta a sant’Antonio da Padova. Già in altri articoli ho scritto la storia di Fernando da Lisbona, un giovane che poi decise, per vocazione, di farsi monaco, prima con gli Agostiniani e poi “frate” con i “minimi” di frate Francesco di Assisi. Prese il nome di Antonio e visse una vita intensa e ricca di avvenimenti a volte prodigiosi che credo molti conoscono abbastanza bene. Fu un grande predicatore, tanto da attirare molta gente...
Alcuni ricordi di scuola
Alcuni decenni fa la scuola iniziava il primo di ottobre e molti di noi, sono certo, si ricordano la commovente emozione che si provava quel giorno. Soprattutto chi iniziava per la prima volta a frequentare la scuola elementare impegnati ad affrontare il difficile atto di sfilare la mano da quella della mamma o del papà per essere accolti da un’altra persona, la maestra, una amorevole donna vestita con un grembiule scuro, diversa dalle suore dell’asilo infantile, sempre sorridente verso i nuovi bambini almeno quel giorno e i giorni seguenti....
Una gita al mare
Alcuni giorni prima il papà ci aveva promesso che si sarebbe preso un giorno di ferie per portarci al mare e per mantenere la promessa aveva indicato il giorno della Madonna del Carmelo, il 16 luglio. Pensava di portarci con la sua bicicletta e diceva vedrete che pedalando con calma anche se le strade sono sassose, proprio come lo erano a quel tempo, vi porterò al mare. Era distante da casa una quindicina di chilometri. la foto ricordo al mare Il mattino di quel giorno ci assalì la frenesia...
Un fia’
“Un fia’!” sta a significare il tempo di “un respiro”, poche lettere, però da sempre dette come unità di misura, un modo di dire una affermazione e a volte un imperativo. “Un fia’!” vuol dire un poco. Quanto? Un poco, non importa quanto, un po’ è un poco e basta, di seguito cercherò di spiegarlo elencando una serie di circostanze, piccoli episodi dove viene usato, temendo di non presentarli tutti. La prima è molto bella perché racchiude in sé tutta la meraviglia di un incontro straordinario “Te me ghe...
Equinozio d’autunno
Da sempre il 21 di settembre è indicato nel calendario con l’inizio dell’autunno, gli astronomi poi spostano questa fase stagionale al giorno dopo o due giorni dopo ma poco importa per tutti noi persone comuni, perché quello che ci interessa è che finisce l’estate e cioè accantoniamo quel tempo assolato e pieno di calore, di luce e di libertà, di vita all’aria aperta, tra gite, vacanze, le tipiche ferie o l’astensione dal lavoro, di un paio di settimane, giusto il tempo di riposarsi un poco dopo un anno quasi...
Solstizio d’estate
Mi ero svegliato molto presto quella mattina del solstizio d’estate perché intuivo il nascere di una giornata molto limpida e se mi sbrigavo potevo cogliere la luce migliore per le mie fotografie che dovevo fare nel bosco, un bel posto molto rigoglioso. Sono partito che stava albeggiando e mi sono diretto verso la macchia alberata che distava diversi minuti da casa ma ero sicuro che allo spuntare del sole potevo cogliere dei riflessi che in altre ore del giorno non si potevano ammirare ed infatti lo spettacolo che solo per poco...
Case, casoni, casini veneziani
Un articolo che si collega agli altri scritti in questo sito, basta andare a vedere tutte le notizie sulla nascita di Venezia; uno sparuto gruppo di casupole chiamati “casoni” costruiti con dei materiali presi direttamente dal luogo dove vivevano questi pescatori di valle, legno, argilla e canne palustri, mentre nel loro interno piuttosto misero il legno era il prodotto essenziale usato per l’arredamento a parte il focolare costruito in argilla cotta (oggi nella laguna si trovano alcuni casoni restaurati, da visitare se sono aperti come quelli del passo della Fogolana...
Ciclovia degli aviatori 2 tappa
Dopo una buona pausa nel piccolo paese di Bovolenta finalmente riprendiamo il nostro viaggio in bicicletta sul tracciato I2 ma che noi abbiamo rinominato Ciclovia degli Aviatori seguendo con diligenza il fiume Bacchiglione e per poterlo fare in modo più agevole scegliamo la riva sinistra anche se è un percorso da fare assieme alle auto, solo per un certo tratto fino a Pontelongo e poi a Correzzola nella zona sud di Padova. Dopo un paio di chilometri ci fermiamo subito ad ammirare l’oratorio di Ca’ Molin, anche solo esternamente...
La stagione dell’abbondanza
Un’estate straordinaria dalle condizioni climatiche eccezionali ha dato abbondanti di frutti, un clima assolato e seppure caldo permesso di vivere la piena libertà all’aria aperta e girando in bicicletta sugli argini che circondano il nostro territorio abbiamo incontrato tante persone, di tutte le età e spesso sudati per lo sforzo di pedalare ma anche liberi di assaporare la bellezza della libertà che si vive quando non si è costretti a vivere dentro casa. Alcuni lavoravano nel campo o negli orti uomini e donne molto indaffarati per irrorare d’acqua le...
Amicizie e amori al tempo del filò
Alla fine del Settecento si assiste al tramonto della Repubblica Serenissima dopo la conquista da parte di Napoleone, a Venezia il potere politico viene assegnato ai cittadini completamente incapaci fanno solo disordine, i nobili erano già andati via nelle loro ville di campagna a continuare la loro vita di sempre. Con questo clima nasce la Repubblica Cisalpina guidata prima dalla Francia e poi dall’Impero d’Austria, si vive con un velato potere dato al popolo ma velato di imperialismo. Parte dell’Italia non rimane a guardare e i Savoia, al grido di “Italia o morte” partono alla...
Momenti di vita ai tempi del filò
Il filò è stato sicuramente uno spaccato di vita indivisibile con quello che era la vita della gente rurale era parte della loro esistenza, già i nostri genitori ci hanno raccontato molte delle loro esperienze vissute in quel momento del giorno, dopo cena e soprattutto durante le sere del lungo inverno dentro nella stalla degli animali. Oggi tutto è diverso per via delle circostanze, sono sparite le stalle con le mucche e i vitelli e gli altri animali, capre, pecore e conigli, l’asino e il cavallo, se qualcuno lo possedeva....
Far fiò
Far fiò” deriva sicuramente da “filare”, la tipica occupazione delle donne quando trasformavano la materia grezza come la lana, il cotone e realizzavano il filato da adoperare per creare tessuti e poi capi da indossare, ma si può anche tradurre dalla parola greca “filè” che vuol dire “stare assieme, in compagnia” come tutte quelle serate vissute nelle stalle quando nelle case di una volta non c’era riscaldamento e neppure la corrente elettrica. Molto tempo fa, le genti della campagna, durante i freddi e rigidi inverni, usavano ritrovarsi assieme nella stalla...
Beata ignoransa
“Beata ignoransa” oppure “beata ignoranza” molto spesso questa affermazione viene rivolta ad un giovane che vuole apparire sapiente e non lo è, ti racconta dei fatti che “no sta né in cieo, né in tera”, non trovano riscontro, perché non hanno la loro dovuta documentazione. Alcuni anni fa ho letto un articolo di un giovane giornalista di un noto quotidiano locale che affermava con particolare disappunto che a Venezia esiste la Riva degli Schiavoni e altro non è che il luogo dove ormeggiavano le navi cariche di schiavi perché nella Repubblica di...
Cativi come ea peste
L’estate era la stagione giusta per vivere intensamente all’aria aperta, i suoi giorni caldi e lunghi favorivano il gioco con delle sfide infinite. Le lezioni scolastiche erano sospese per le vacanze e ai bambini era concessa ogni possibilità di svago, dai giochi più banali come correre e ricorrersi per prendersi, acchiapparsi e anche inseguire un cerchio lanciato lontano con un bastoncino, poi c’erano le sfide a squadre inventate a proposito, di calcio, biglie di terracotta, salta cavallina e così via. Nelle grandi case di una volta ci vivevano molti...
Santa Marta, una festa veneziana
Questo breve racconto potrebbe cominciare così: “ C’era una volta la festa di santa Marta”. Le feste veneziane si trovano in quasi tutti i giorni del calendario e anche questa veniva vissuta in modo più o meno solenne, in casa o sulle calli, ma sempre con lo spirito di chi non si lasciava sfuggire l’occasione di stare insieme a banchettare, con ospiti più o meno di rango invitati al convivio. E ogni festa nasceva da una storia, da un antico evento, oppure solo da una coincidenza legata al periodo. ...
Il cambio di stagione
Quando arrivava la bella stagione e le temperature cambiavano sensibilmente, in tutte le case si assisteva alla grande frenesia di questo cambio di stagione. “El cambio de stajon” voleva dire disfarsi di tutti gli indumenti usati durante l’inverno e tirar fuori dai bauli adagiati sugli angoli delle stanze o negli stanzoni enormi del sottotetto chiamati solitamente i granai, “el granaro”, perché luogo adatto alla conservazione delle granaglie raccolte durante la mietitura, sempre ben controllato dai gatti intenti a distruggere i topi che si annidavano, sia cacciandoli che facendoli fuggire...
Le Rogasion
Le “rogasion” o rogazioni sono delle preghiere fatte con insistenza dal popolo per chiedere un aiuto dal cielo contro le calamità atmosferiche, a volte delle vere catastrofi per i frutti dei campi e degli orti. E succede proprio questo nella regione del Rodano, in Francia, attorno al V secolo d. c. due terremoti, delle inondazioni, una pesante carestia, il popolo esasperato si presentò dal vescovo Mamerto per chiedergli di intervenire affinché tutte queste disgrazie terminassero in fretta. Il vescovo si ricordò di un antico rito pagano che veniva fatto in quei posti, alcuni secoli prima, poi dismesso perché richiedeva...
25 aprile sagra dei cuchi
C hissà quando avrà avuto inizio la “Sagra dei Cuchi” a Canove di Roana sull’Altopiano di Asiago. Come sarà nata tra queste montagne che per tanti secoli erano isolate dal resto del mondo? Forse l’hanno portata dal nord i nostri antenati? Non ne abbiamo memoria: si è sempre fatta. E basta! “Te si vecio come el cuco” si è sempre detto da queste parti. Dopo la “schella marz”, “suona marzo”, il risveglio, o meglio, il richiamo della primavera che ancora si fa negli ultimi tre giorni di febbraio e che noi ragazzi facevamo...
25 aprile festa del bocolo
I l 25 Aprile a Venezia non è solo la festa del santo patrono, san Marco coincide anche con un’altra festa che si chiama “festa del bocolo”, “festa del bocciolo”, di rosa rossa. A Venezia si dice che per spiegare l’origine di questa festa si ricordano due leggende, una vede coinvolti due amanti che i rispettivi genitori rendono difficile ogni loro relazione e possibile unione. Maria figlia di patrizi veneziani, fa di cognome Partecipazio e quindi diretta discendente dello stesso casato del doge divenuto famoso quando accolse con grandi festeggiamenti le spoglie del santo...